Il mercato del lavoro in Veneto: numeri e caratteristiche della ripresa
Come nel resto d’Italia, recuperati integralmente i posti di lavoro persi durante la crisi, ma in Veneto la crescita interessa anche i giovani e il tempo indeterminato
Il rapporto su una lettura integrata del mercato del lavoro, pubblicato da Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal sul sito www.istat.it, ha permesso di far luce sull’andamento occupazionale dell’Italia negli ultimi anni, analizzando la relazione tra economia e mercato del lavoro, l’impatto dei fattori demografici e delle novità normative, il ruolo delle imprese e tutti gli altri aspetti che hanno contribuito a modificare il sistema produttivo italiano e il mondo del lavoro nel suo complesso.
Tra i temi più rilevanti, è emersa la crescita dell’occupazione nel suo complesso (vicina ai livelli pre-crisi del 2008 in termini di posizioni di lavoro ma non ancora di ore lavorate) e di quella a termine in particolare, sebbene anche il lavoro a tempo indeterminato abbia visto un significativo incremento, grazie soprattutto ai provvedimenti di decontribuzione introdotti nel 2015 e nel 2016. Si è poi osservato un aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, una diminuzione delle possibilità di inserimento per i giovani, in particolare nella fascia d’età 25-34 anni, nonostante i miglioramenti degli ultimi due anni, e una crescita dei contratti di brevissima durata. Il bilancio complessivo è di un mercato del lavoro mutato rispetto a nove anni fa, ma che in buona parte ha recuperato i livelli occupazionali di allora e che negli ultimi due anni ha accelerato la sua crescita.
Un’analisi simile, analizzando i dati resi pubblicamente disponibili da Veneto Lavoro nella Bussola trimestrale sul mercato del lavoro e online sul sito www.venetolavoro.it, può essere effettuata per il mercato del lavoro veneto.
Riguardo alla recente crescita occupazionale, si osserva che negli ultimi tre anni (ottobre 2014 - settembre 2017) sono stati recuperati in regione quasi 92 mila posti di lavoro dipendente, con un aumento che si è concentrato soprattutto nel settore dei servizi (+67.100), a conferma del graduale processo di terziarizzazione del mercato del lavoro regionale, e nei territori di Verona, Padova e Treviso, dove si concentra il 63% dei posti recuperati in Veneto. Tale crescita ha consentito di recuperare integralmente quanto perso negli anni della crisi: rispetto a giugno 2008, infatti, si contano oggi 13.700 posizioni di lavoro in più.
La sorpresa, rispetto al resto d’Italia, arriva sul fronte della “qualità” della nuova occupazione. Sebbene dall’inizio della crisi a crescere siano stati soprattutto i contratti a termine (+27.000), negli ultimi tre anni l’incremento maggiore ha riguardato i rapporti stabili: rispetto a settembre 2014 si contano oggi 40.800 contratti a tempo indeterminato in più a fronte dei 39.200 a tempo determinato. Un dato su cui incidono pesantemente gli incentivi all’assunzione previsti nel 2015 e nel 2016, che hanno contribuito ad uniformare la crescita occupazionale tra le varie tipologie contrattuali. È pur vero che aumenta la percentuale dei contratti di breve durata: nel terzo trimestre del 2017 le assunzioni con contratto a tempo determinato fino a 6 mesi rappresentano l’81% del totale, mentre due anni prima erano il 78%.
L’aumento dell’occupazione ha interessato anche i più giovani. In un contesto in cui il Veneto presenta una situazione meno grave rispetto alla media nazionale (con un tasso di disoccupazione giovanile del 18,7% a fronte del 37,8% italiano), nel 2016 le assunzioni di giovani under 30 sono state oltre 261 mila, il valore più alto dall’inizio della crisi, cui si aggiungono 18.500 trasformazioni a tempo indeterminato (10.800 da tempo determinato e 7.700 da apprendistato). Una tendenza che nei primi nove mesi del 2017 si è ulteriormente rafforzata. Pur essendo più frequentemente interessati da contratti a termine rispetto agli altri lavoratori, anche tra i giovani non mancano opportunità di lavoro più stabili: nel biennio 2015-2016 gli under 30 che hanno avuto accesso al tempo indeterminato (tra assunzioni e trasformazioni) sono stati 106 mila, il 30% del totale, mentre la percentuale di quelli assunti con contratto a tempo determinato sta diminuendo. Pur non essendo ancora tornati ai livelli del 2008, quando la percentuale era del 40%, più di un’assunzione su tre riguarda oggi un under 30, a conferma che in Veneto la ripresa ha coinvolto anche le fasce di popolazione più giovani, seppure con ritmi e modalità diverse rispetto al passato e alle altre categorie di lavoratori.
- clicklavoro-source Redazione ClicLavoro Veneto