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Pubblicato il 15.03.2023

Veneto: a febbraio crescita record dei posti di lavoro

Aumentano anche le assunzioni, ma una su tre è con contratto part time


Prosegue il momento positivo del mercato del lavoro veneto, che nel mese di febbraio registra un aumento di 12 mila posti di lavoro dipendente e una crescita delle assunzioni del 9% rispetto al 2022, toccando livelli che non si vedevano neppure in periodo pre-crisi.  

Secondo i dati della Bussola di Veneto Lavoro, in particolare, nell’ultimo mese si è osservata la ripresa del lavoro a termine, reduce da diversi mesi di flessione, con un aumento di 8.700 contratti a tempo determinato, ma prosegue anche la crescita del lavoro stabile, con 4.000 posti di lavoro a tempo indeterminato in più, frutto anche di numerose trasformazioni. Stabile l’apprendistato, che registra nel mese la perdita di appena 64 posizioni lavorative, più per effetto dell’aumento delle qualificazioni verso il tempo indeterminato che per un calo delle assunzioni (-2%).

Le assunzioni sono state complessivamente 45.900, con una crescita del 9% rispetto al 2022 e del 10% rispetto al 2019, ma una su tre è a part time: delle 105 mila assunzioni effettuate nei primi due mesi dell’anno, quelle a tempo parziale sono state 29.100, in aumento del 10% rispetto al 2022, mentre quelle full time sono cresciute del +6%. L’incidenza del part time rispetto al totale delle assunzioni è pari al 45% per le donne e al 17% per gli uomini.

Il saldo è positivo in tutti i territori. Un terzo dei nuovi posti di lavoro è concentrato nel veneziano (+4.100), dove anche le assunzioni segnano una forte crescita rispetto a febbraio 2022 (+33%). A seguire Verona (+3.000 posti di lavoro e +6% delle assunzioni) e Padova (+2.100 e +4%), mentre variazioni più contenute si registrano nelle altre province venete, con una crescita dei posti di lavoro che oscilla dalle poche centinaia di Belluno alle +1.400 di Treviso.

Nonostante saldi occupazionali generalmente positivi, l’analisi settoriale relativa ai primi due mesi dell’anno evidenzia una flessione della domanda di lavoro in agricoltura (-1,1%) e nell’industria (-3,9%), sulla quale pesa l’andamento particolarmente negativo del metalmeccanico (-5%), dell’industria chimica-plastica (-19%) e di alcuni comparti del Made in Italy (concia, legno-mobilio e calzature su tutti). Turismo e cultura trainano i servizi, che registrano 3.300 posti di lavoro in più e una crescita delle assunzioni del 16%. In particolare, i servizi turistici segnano un +34% mentre nel comparto dell’editoria e della cultura il reclutamento di attori e comparse per set cinematografici ha determinato un balzo delle assunzioni, passate dalle poche centinaia degli anni precedenti alle 3.500 del bimestre appena concluso.

Anche sul fronte economico, ad un anno esatto dall’inizio del conflitto in Ucraina e a tre anni dall’avvio della pandemia, le prospettive sono meno cupe di qualche mese fa: nel biennio 2021-2022 Italia e Veneto hanno vissuto una ripresa sostenuta, con indici di crescita migliori rispetto a quelli delle principali economie del mondo. Dopo una crescita stimata del +4,2% nel 2022, il PIL regionale dovrebbe mantenersi in positivo anche in questo 2023, con previsioni attestate sul +0,4%, in linea con il dato medio nazionale.

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di gennaio sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro alla pagina www.venetolavoro.it/bussola.

 

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