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Pubblicato il 20.06.2025

Lavoro: a maggio rallenta la crescita occupazionale

Nell’ultima edizione della Bussola i dati del mercato del lavoro veneto nel mese di maggio


lavoratore industria legno mobilio posiziona asse di legno su un tavolo per effettuare il taglioNonostante la fase congiunturale contraddistinta da forti incertezze legate alle tensioni geopolitiche globali e alle preoccupazioni rispetto alle politiche commerciali della nuova amministrazione americana, il mercato del lavoro veneto nei primi cinque mesi del 2025 registra un bilancio positivo con +56.900 posizioni di lavoro dipendente privato. Tale risultato è inferiore a quanto registrato nell’analogo periodo del 2024 e del triennio precedente, anche a causa della riduzione delle nuove attivazioni (-2%) e di un aumento delle cessazioni (+1%), intervenute specialmente nel mese di maggio (+3%).

Positivo e in linea con l'anno precedente il bilancio dei contratti a tempo indeterminato (+15.100), dove il calo di nuove assunzioni (-6%) è compensato dall’aumento delle trasformazioni/ qualificazioni (+6%). Quest’ultimo dato, unito al calo delle attivazioni (-1%) e ad un aumento delle cessazioni (+2%), spiega anche l’andamento dei contratti a tempo determinato, il cui bilancio è positivo ma inferiore di quasi 6.000 posizioni rispetto al 2024 (+41.200). In continua flessione invece l’apprendistato, con avviamenti in calo del 7% e solo 610 posizioni di lavoro in più, risultato lontano da quelli ottenuti nel biennio precedente.

Rispetto alle assunzioni, da inizio anno è aumentata la richiesta di personale straniero e senior (+3%), mentre è in calo quella di donne (-5%), italiani (-4%) e adulti (-5%). In generale, calano sia le assunzioni a tempo pieno (-4%) che a tempo parziale (-6%), con queste ultime che continuano a interessare una nuova assunzione su tre, una su cinque per gli uomini e quasi una su due per le donne. Nel mese di maggio aumentano invece le cessazioni (+3%), soprattutto per fine termine (+10%) e i licenziamenti collettivi, mentre calano i licenziamenti per motivi disciplinari.

Nel mese di maggio il bilancio occupazionale è positivo in ciascuna delle sette province venete, seppur in calo rispetto allo scorso anno, con le eccezioni di Belluno, dove è stabile, e Vicenza, che registra un leggero incremento. Nell’ultimo mese l’andamento delle assunzioni risulta invece in crescita a Belluno, Venezia e Vicenza, stabile a Treviso e in calo a Padova, Rovigo e Verona.

Anche dal punto di vista settoriale, da inizio anno permane il segno più sui bilanci di tutti e tre i macro-settori, pur evidenziando un rallentamento della crescita occupazionale rispetto al biennio precedente: agricoltura (+6.175), industria (+7.350) e terziario (+43.400). Se nell’agricoltura crescono le assunzioni (+6%) ma anche le cessazioni (+13%), per l'industria il volume delle assunzioni in diversi comparti del made in Italy resta in contrazione (-5% in totale), con occhialeria, calzature e tessile-abbigliamento che perdono insieme 750 posti di lavoro. Saldi in lieve miglioramento invece per legno-mobilio (+250), calzaturiero (-56 a fronte del -170 del 2024) e metalmeccanico (+2.100), stabile per le costruzioni (+3.700). Per i servizi invece il mese di maggio conferma un rallentamento generale, con un calo delle nuove assunzioni diffuso e maggiormente evidente in pulizie (-10%), terziario avanzato (-7%) e ingrosso e logistica (-6%).

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di maggio sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro alla pagina www.venetolavoro.it/bussola.

 

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