Alternanza scuola - lavoro
Avvicinare la scuola all'impresa e favorire l'occupazione giovanile
L'Alternanza Scuola-Lavoro (ASL), oggi denominata Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (PCTO), è un'esperienza didattica e lavorativa nata per avvicinare la scuola all'impresa, alternando periodi di studio con periodi di lavoro. Essa non prevede nessuna forma di compenso o indennizzo e deve realizzarsi nel pieno rispetto della L. 107/2015, che prevede tra le altre cose dei limiti orari: 400 ore negli Istituti tecnici e Professionali, 200 ore nei Licei.
Introdotta nella legislazione italiana nei primi anni Novanta e definita anche "Terza Area professionalizzante", l'iniziativa ha consentito agli studenti del biennio di specializzazione degli Istituti Professionali di Stato di alternare al normale percorso scolastico periodi di permanenza in azienda finalizzati a sperimentare le conoscenze apprese a scuola e dunque ad acquisire competenze operative "professionalizzanti". Dieci anni più tardi tale metodologia è stata estesa ai percorsi di tutte le scuole secondarie di II grado e con la legge n. 107/2015 “La Buona Scuola” è diventata obbligatoria per tutti gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado.
La Legge di Bilancio 2019 ha modificato la denominazione da “Alternanza Scuola-Lavoro” a “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento" e ne ha ridotto la durata minima:
- almeno 210 ore nel triennio finale del percorso di studi degli istituti professionali;
- almeno 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici;
- almeno 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei.
L’orientamento diviene quindi una fase fondamentale dei percorsi per far acquisire ai giovani le competenze trasversali utili alla loro occupabilità nel mercato del lavoro. Restano immutate invece alcune delle norme generali contenute nel D.lgs. n. 77/2005, come ad esempio la finalità e le modalità realizzative e organizzative dei percorsi, la funzione dei tutor e i principi in tema di valutazione e certificazione.
Ben prima dell'obbligatorietà, la Regione del Veneto ha sempre prestato particolare attenzione alla metodologia dell'alternanza scuola-lavoro. Già a partire dal 1993, infatti, ha avviato la Terza Area professionalizzante con il "Progetto Intesa ‘92", a regime dall'anno successivo, e da allora ha rinnovato diversi protocolli d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale e con le Parti Sociali, finanziando azioni di sistema integrative e complementari agli interventi finanziati dal MIM.
Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina dedicata del sito di Cliclavoro nazionale, www.cliclavoro.gov.it, e relativamente a scuole, imprese ed enti coinvolti, sul portale del Registro Nazionale per l’alternanza scuola-lavoro delle Camere di Commercio d’Italia, www.scuolalavoro.registroimprese.it.