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Pubblicato il 16.01.2024

L'editoriale di ClicLavoro Veneto: i percorsi di reinserimento socio-lavorativo delle persone detenute

Con il “Progetto Carceri”, Regione del Veneto, Veneto Lavoro e PRAP portano i Centri per l’impiego all’interno degli Istituti penitenziari della regione e promuovono percorsi di formazione e reinserimento socio-lavorativo

La Regione del Veneto, Veneto Lavoro e il PRAP (Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria) del Triveneto hanno avviato una collaborazione che, nel corso del 2023, ha portato Veneto Lavoro ad entrare negli Istituti penitenziari della regione con il “Progetto Carceri”, un’iniziativa sperimentale per il reinserimento socio-lavorativo delle persone detenute. Il progetto, in particolare, mira a definire un nuovo modello veneto per il reinserimento delle persone in stato ristretto, basato su un approccio inclusivo e fondato sull’integrazione pubblico/privato, grazie all’avvio di collaborazioni tra Centri per l’impiego, Enti di Formazione che già operano negli Istituti penitenziari e Cooperative e imprese interessate ad assumere persone detenute.

La Regione del Veneto, tramite l’Area Sanità e Sociale-Direzione Servizi Sociali e in stretta collaborazione con altri Assessorati e Direzioni regionali, pone infatti grande attenzione nelle proprie politiche alla tutela dei diritti delle persone sottoposte a provvedimenti dell'Autorità giudiziaria, promuovendo azioni volte al loro recupero e reinserimento nella società e favorendo una programmazione condivisa degli interventi con tutti gli stakeholder interessati. Dall’ultimo rilevamento effettuato, negli Istituti penitenziari del Veneto sono presenti circa 2.500 persone detenute, di cui il 5% donne e circa la metà stranieri. Di questi, poco più di 500 lavorano per l’Amministrazione penitenziaria e 390 per Imprese o Cooperative del territorio, ovvero circa il 16% del totale, a fronte di una media nazionale che si attesta al 6,4%.

Il “Progetto Carceri” si inserisce proprio nella più ampia cornice di iniziative regionali per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi per il reinserimento sociale delle persone sottoposte a provvedimenti privativi o limitativi della libertà personale, coordinati dalla Cabina di Regia regionale, appositamente costituita con il compito di analizzare i bisogni e censire le attività in essere con l’obiettivo di definire un Piano di Azione regionale triennale con i competenti uffici delle Amministrazioni centrali, Regione, Enti Locali, Associazioni, Terzo settore, attività produttive, attraverso il quale garantire servizi rispondenti alle esigenze differenziate delle persone e dei contesti territoriali di riferimento.

Nato da un Accordo di collaborazione stipulato a luglio 2022 tra Regione del Veneto e Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (ai sensi della DGR n. 855/2022) e coordinato da Veneto Lavoro in sinergia con l’Unità Organizzativa Dipendenze, Terzo Settore, Nuove Marginalità e Inclusione Sociale della Direzione Servizi Sociali regionale, il Progetto è finalizzato in particolare al rafforzamento delle capacità gestionali, tecniche e specialistiche necessarie per promuovere proattivamente percorsi di inclusione socio-lavorativa a favore dei detenuti.

L’attività iniziale ha previsto, nel corso del 2023, l’attivazione di appositi sportelli lavoro in tutti gli Istituti penitenziari del Veneto, anche attraverso un’attività di formazione specifica sul contesto penitenziario in cui sarebbero andati ad operare i 23 operatori del mercato del lavoro in forza ai Centri per l’impiego individuati.

La presenza dei CPI all’interno degli Istituti, tramite la collaborazione con le rispettive Direzioni, ha consentito ai detenuti interessati di poter accedere a percorsi di riqualificazione professionale e rendere agevolmente fruibili anche alle persone detenute i servizi che il Centro per l’impiego offre a tutti i disoccupati: rilascio della DID, stipula del Patto di Servizio, avvio di tirocini, supporto nella stesura del curriculum vitae e nella ricerca attiva di lavoro, sia per le attività lavorative svolte all’interno degli Istituti che per le offerte provenienti dalle imprese del territorio.

Tra luglio e dicembre 2023 sono state così profilate dai CPI 267 persone detenute, a 175 delle quali è stato rilasciato un voucher per la partecipazione ai percorsi di formazione previsti dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), che prevedono 160 ore di formazione in aula e di tirocinio nei diversi istituti. I percorsi GOL sono stati definiti a partire da una stretta collaborazione con le Aree Trattamentali di ciascun Istituto, il CPI e gli Enti accreditati alla formazione referenti per territorio. Nello specifico, sono stati avviati 60 tirocini di inserimento lavorativo, mentre alcuni destinatari, iscritti al collocamento mirato, parteciperanno a percorsi di tipo personalizzato.

Il primo percorso formativo è stato avviato a Vicenza, con un corso per diventare pizzaioli. A Treviso si sono conclusi due corsi, uno per operatori di sistemi elettrico-elettronici e uno per operatori termo-idraulici e di condizionamento, così come si sono conclusi il corso di intonacatore nella Casa di reclusione di Padova e quello di operatore di cucina presso la casa circondariale di Padova. Nella Casa circondariale maschile di Venezia sono invece stati attivati due corsi, il primo per operatori di sala e il secondo per operatori di impianti elettrici. A Belluno sono stati organizzati tre percorsi di formazione per operatori meccanici. Un corso per operatrici ai piani in ambito turistico è stato organizzato presso la Casa di reclusione femminile di Venezia. Infine, nella casa circondariale di Verona sono stati attivati 4 percorsi: manutenzione del verde, cucina, segreteria e amministrazione, logistica e magazzino; nel mese di febbraio prenderà avvio una seconda edizione del corso per manutenzione del verde, nonché un nuovo percorso per operatori edili.

Nelle prossime settimane prenderà avvio la seconda fase del progetto, che coinvolgerà gli account manager di Veneto Lavoro, i quali saranno appositamente formati sugli sgravi fiscali previsti dalla Legge Smuraglia (L. 22 giugno 2000, n. 193) in favore di chi assume personale detenuto o privato della libertà in esecuzione penale esterna. L’obiettivo è quello di proporre alle imprese i curricula di alcuni detenuti autorizzati al lavoro all’esterno o di persone in misure alternative. Il progetto ha infatti previsto anche l’avvio di una collaborazione con l’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterno) che segue i percorsi di reinserimento. Grazie al programma triennale di interventi della Regione del Veneto, cofinanziato da Cassa delle Ammende, saranno inoltre avviate ulteriori iniziative di sostegno sociale, abitativo e lavorativo al reinserimento delle persone in esecuzione penale.

Il “Progetto Carceri”, infine, si pone anche l'obiettivo di contribuire a mappare le eccellenze già presenti all’interno degli Istituti penitenziari del Veneto, dalle produzioni artigianali di alta qualità (come pasticceria, produzione marmellate e conserve, sartoria, falegnameria, serigrafia) a lavorazioni più semplici (assemblaggio e confezionamento) e ad altre tecnicamente complesse (ad esempio, assemblaggi oleodinamici), ma anche servizi ad aziende e privati quali digitalizzazione di documenti, contact center, cucina o la pensione per cani sperimentata a Verona.

 

Tiziano Barone, Direttore Veneto Lavoro

 

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