Lavori di pubblica utilità: contributi per il reinserimento lavorativo dei disoccupati
La Regione del Veneto assegna ai Comuni 5.000 euro per ogni lavoratore assunto per 6 mesi
Impiegare disoccupati e persone a rischio povertà in lavori di pubblica utilità per favorire il loro inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro: è questo l’obiettivo del nuovo bando finanziato dalla Regione del Veneto grazie a risorse del POR FSE 2014-2020.
L’iniziativa si rivolge a cittadini, residenti o domiciliati in Veneto, che hanno più di 30 anni e rientrano in una delle seguenti categorie:
- disoccupati di lunga durata, che non percepiscono ammortizzatori sociali o trattamento pensionistico, iscritti al Centro per l'impiego e alla ricerca di nuova occupazione da più di 12 mesi;
- disoccupati svantaggiati e a rischio di esclusione sociale.
I progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva possono essere presentati da partenariati di tipo pubblico-privato composti da uno o più Comuni e da uno o più soggetti accreditati – o in fase di accreditamento - per i Servizi al Lavoro.
Con un budget complessivo di 4 milioni di euro, il bando offre contributi per la realizzazione di progetti che prevedano percorsi individuali di orientamento e accompagnamento al lavoro, e un’esperienza di lavoro temporaneo nei Comuni richiedenti per svolgere attività di pubblica utilità a beneficio dei cittadini quali ad esempio servizi presso musei e biblioteche, attività di abbellimento urbano e rurale, vigilanza dei luoghi pubblici.
Il contributo regionale ammonta a 5.000 euro per ciascun lavoratore impiegato per un massimo di 6 mesi e per almeno 20 ore la settimana. Tale contributo deve essere integrato dal soggetto proponente con una somma aggiuntiva pari al 35% del finanziamento.
I progetti devono essere presentati attraverso la piattaforma telematica SIU entro il 22 giugno 2018, secondo le modalità indicate nel bando pubblicato sul Bollettino regionale sul sito www.regione.veneto.it.