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Pubblicato il 16.01.2023

Veneto: il 2022 si chiude con 30 mila posti di lavoro in più

Crescono i contratti a tempo indeterminato, in flessione il lavoro a termine

Nonostante le tensioni internazionali che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso, dalla guerra in Ucraina alle difficoltà di approvvigionamento fino all’aumento dei costi energetici e dell’inflazione, il 2022 si è rivelato un anno positivo per l’occupazione veneta e si è chiuso con un bilancio di 29.500 posti di lavoro dipendente in più e un incremento delle assunzioni pari al 14% rispetto al 2021.

È quanto emerge dai dati della Bussola di Veneto Lavoro, il report mensile sull’andamento del mercato del lavoro regionale.

La crescita registrata nell’ultimo anno è determinata in larga parte dall’aumento dell’occupazione stabile. Tra gennaio e dicembre si contano infatti 37.400 posti di lavoro a tempo indeterminato in più, a fronte di una contrazione di circa 3.600 posti a tempo determinato e 4.000 in apprendistato. Ad aumentare sono soprattutto le trasformazioni di contratti a termine, che evidenziano un fenomeno di stabilizzazione di rapporti di lavoro precario dovuto probabilmente alla volontà da parte delle aziende di trattenere i lavoratori, in un periodo di incertezza riguardo al futuro e di difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata. 

A fare da traino alla crescita sono alcuni dei settori che più di altri avevano pagato il prezzo della crisi in periodo di pandemia, a cominciare dal turismo (+33%) e da alcuni comparti del Made in Italy, che cresce complessivamente del 14% con punte del +48% nel calzaturiero, +26% nell’occhialeria e +23% nell’industria conciaria. Proprio le province turistiche sono quelle che a livello territoriale mostrano l’andamento più positivo: Venezia e Verona registrano insieme circa 307 mila assunzioni nell’arco dell’anno, la metà di quelle effettuate complessivamente in Veneto, con un aumento rispettivamente del +29% e del +10% rispetto al 2021.

Anche sul fronte economico le previsioni sono più ottimistiche rispetto a qualche mese fa. Gli ultimi dati diffusi da Prometeia lo scorso dicembre stimano una crescita del Pil regionale pari al +4,2% a fronte di una media nazionale del +3,8%, mentre per il 2023 prevale una maggiore cautela, con una crescita attualmente stimata al +0,3% tanto a livello regionale quanto nazionale.

Se però il primo semestre dell’anno si è rivelato particolarmente positivo dal punto di vista occupazionale, con un aumento della domanda di lavoro pari al +31% rispetto all’analogo periodo del 2021, nella seconda parte del 2022 si sono registrati i primi segnali di rallentamento della crescita, con una lieve contrazione delle assunzioni che proprio nel mese di dicembre ha toccato il valore minimo (-5%).

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nell’ultimo anno sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro alla pagina www.venetolavoro.it/bussola.

 

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