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Pubblicato il 29.01.2024

Parità retributiva: Padova maglia nera

Al convegno organizzato nell’ambito della campagna regionale “Equamente al Lavoro” numeri ed esperienze dal territorio padovano sulla parità retributiva

Parità di genere nel lavoro: questo il focus del convegno che si è svolto venerdì 26 gennaio a Padova nell’ambito di  Equamente al Lavoro, la campagna della Regione del Veneto in collaborazione con Veneto Lavoro per la promozione della parità retributiva.

Organizzato grazie al supporto della Consigliera di Parità di Padova e con il Patrocinio della Provincia di Padova e del Comune di Padova, l’incontro rappresenta la seconda tappa di una serie di incontri in programma fino a giugno 2024 in ciascuna provincia del Veneto. Obiettivo della campagna è stimolare una riflessione e, soprattutto, promuovere la parità retributiva tra uomo e donna, così come previsto dalla Legge Regionale 3 "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità", approvata dal Consiglio Regionale del Veneto il 15 febbraio 2022. 

Secondo il Rapporto sulla situazione del personale nelle aziende con oltre cinquanta dipendenti, curato dalla Regione del Veneto in relazione al biennio 2020-2021 e recentemente presentato, su un totale di 3.272 aziende venete la percentuale di donne occupate è del 44,9%, con una percentuale del 33,9% di donne dirigenti. Nello specifico della provincia di Padova la percentuale di donne occupate è leggermente superiore alla media regionale con il 47,7% e con il 38% di dirigenti donna.

Se si analizza in particolare il Gap Retributivo del campione si osserva che in tutte le province venete lo stipendio medio delle donne è inferiore a quello degli uomini, ma Venezia e Padova sono le province dove si registra la busta paga femminile più bassa, meno di 21mila euro all’anno lorde senza eliminare l’effetto del part time, e con il gap uomo-donna più elevato in sfavore di quest’ultime. Tolto anche l’effetto della distorsione dell’orario ridotto più usato dalle donne, il gap di genere a Padova è di quasi 7 euro. 

Nel corso dell’incontro Silvia Cavallarin, Coordinatrice dell’UO 7 di Veneto Lavoro, ha ricordato come il divario retributivo si trascini poi anche nella situazione pensionistica, con una media di 900 euro al mese per le donne a fronte dei 1.817 euro al mese percepiti mediamente dagli uomini.

Tra le numerose cause di questo gap un ruolo di primo piano, secondo i diversi relatori intervenuti al convegno, sembra esserci in particolare la mancata condivisione dell’attività di cura familiare (Istat parla di 70% del lavoro di cura a carico delle donne), ma anche la minor presenza femminile nei ruoli apicali. 

Tra gli altri relatori, Silvia Scordo, Consigliera Provinciale di Parità di Padova, ha sottolineato la necessità di agire fin dalle elementari con un’azione di formazione alla parità di genere ed evidenziato come da luglio 2021 siano stati raccolti sul territorio più di 200 casi di discriminazione, dalla violenza domestica al mobbing in seguito al rientro dopo il congedo di maternità.

Stefania Lucchin, Presidente Comitato Pari Opportunità (CPO) presso l'Ordine degli Avvocati di Padova, ha invece riportato i dati raccolti dal Coordinamento Pari Opportunità Interprofessionale al 31 dicembre 2022, secondo i quali la presenza femminile nella professione dell’avvocatura a Padova ha superato il 50%, con grandi differenze però sul versante retributivo. Infatti di fronte a parcelle uguali, stabilite dall’ordine, le donne guadagnano meno per due motivi sostanziali: lavorano meno ore, perché impegnate nella cura della famiglia; o lavorano per altri colleghi, quindi devono parte della parcella al dominus. Si parla di un 35% in meno di reddito medio per le donne, cioè di 32.184 euro contro una media di 49.314 euro per gli uomini. Rilevante anche il dato sulla tipologia di clienti: le donne avvocato seguono principalmente persone fisiche, mentre gli uomini hanno come clienti piccole e medie aziende.

Se gli strumenti legislativi ci sono, sempre più numerosi e sempre più presenti nella declinazione aziendale, quello che occorre è però un cambiamento culturale importante. Ed è proprio a questo fine che è stata creata la campagna Equamente al Lavoro: eventi sul territorio con associazioni di categoria, professionisti, imprese e iniziative nelle scuole realizzati in collaborazione con le Consigliere di Parità provinciali e l’Ispettorato Interregionale del Lavoro Area Nord-Est per promuovere una riflessione sul tema della parità nei luoghi di lavoro, dare risalto alle disparità salariali e alle buone pratiche che contrastano tale fenomeno, coinvolgendo studiosi ed esperti della materia e gli stakeholder del territorio. Parallelamente verrà portata avanti un’attività di sensibilizzazione sull'importanza della parità retributiva rivolta agli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado e delle Università del Veneto. Ma una delle novità più attese sarà il Registro regionale delle imprese virtuose rispetto alla parità di genere: sono previste attività di sensibilizzazione verso aziende, istituzioni e parti sociali, nonché attività di formazione specialistica per la diffusione del sistema. Inoltre Veneto Lavoro, in collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia e l'Università degli Studi di Padova, porterà avanti uno studio per approfondire il tema della parità di genere e, in particolare, il divario occupazionale e retributivo.

A questo link è disponibile il programma completo dell’evento. Slide del convegno:

- Silvia Cavallarin - Coordinatrice UO 7 Veneto Lavoro
- Mirco Casteller - Psicologo-Psicoterapeuta, Presidente Comitato Tecnico Veneto Welfare
- Stefania Lucchin - Presidente Comitato Pari Opportunità (CPO), Ordine degli Avvocati di Padova
- Silvia Zanellato - Ascom Servizi Padova e Roberto Baldo - Fòrema

 

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