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Pubblicato il 22.03.2017

Assegno di ricollocazione: cos’è e come funziona

Al via la fase sperimentale per 30 mila disoccupati che percepiscono la NASpI

Aiutare chi è disoccupato a reinserirsi in tempi brevi nel mondo del lavoro: è questo l’obiettivo dell’assegno di ricollocazione, uno strumento di politica attiva destinato a chi percepisce l’indennità di disoccupazione NASpI da almeno 4 mesi.

L’assegno di ricollocazione non è un sussidio alla disoccupazione, ma un buono che il disoccupato può utilizzare presso un Centro per l’Impiego o un operatore privato accreditato al lavoro, per ricevere servizi di assistenza e accedere a un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro con tutor dedicato.

L’assegno di ricollocazione verrà erogato agli operatori - e non al disoccupato - soltanto se la persona in cerca di occupazione sottoscrive un contratto di lavoro.

L’intervento, della durata di 6 mesi, prorogabili per altri 6 nel caso non sia stato utilizzato l’intero ammontare del buono, prevede che l’ente o il Centro per l’Impiego ricevano dai 250 ai 5.000 euro a seconda della tipologia di contratto sottoscritto (a tempo indeterminato o determinato di almeno 6 mesi) e del profilo di occupabilità (grado di difficoltà per ricollocare il disoccupato) della persona che trova lavoro.

Alla fase di sperimentazione appena avviata potranno accedere 30 mila disoccupati percettori di NASpI da quattro mesi, selezionati tra tutti i potenziali beneficiari all’interno di un campione. Gli interessati riceveranno via posta la relativa comunicazione con l’invito a presentarsi presso un CPI o uno degli enti accreditati al lavoro per richiedere il servizio.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul sito di Anpal, www.anpal.gov.it, e l'infografica in allegato.

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