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Pubblicato il 07.06.2021

Veneto: segnali di ripresa per il mercato del lavoro

Nei primi tre mesi del 2021 recuperati 20 mila posti di lavoro, atteso rimbalzo dell’economia nei prossimi due anni


Sestante Veneto Lavoro giugno 2021

Segnali incoraggianti per l’economia e il mercato del lavoro veneto: nei primi tre mesi dell’anno il saldo tra assunzioni e cessazioni in regione è stato positivo per oltre 20 mila posti di lavoro dipendente e le ultime stime economiche vedono una crescita del Pil regionale del +5,5% nel 2021 e del +4,5% nel 2022. La conferma arriva dai dati del Sestante, la pubblicazione trimestrale di Veneto Lavoro che analizza l’andamento del mercato del lavoro regionale nel settore pubblico e privato.

La ripresa occupazionale rimane tuttavia rallentata dalla quasi totale cancellazione delle attività turistiche invernali e dalle restrizioni che ancora insistono sui settori della ristorazione e delle attività culturali e di intrattenimento. Il saldo trimestrale si rivela infatti nettamente migliore rispetto al 2020 (+2.400), ma ancora lontano dai livelli pre-crisi del 2019 (+30.500). La domanda di lavoro, inoltre, si conferma in flessione, con un calo delle assunzioni del 26% rispetto a due anni fa (-75% nel turismo), anche in virtù delle limitazioni anti-Covid ancora attive nei primi tre mesi dell’anno e delle misure di tutela dei posti di lavoro tuttora in vigore, quali divieto di licenziamento e cassa integrazione.

La crescita di inizio 2021 ha interessato soprattutto il settore dell’agricoltura (+4.700), il manifatturiero (+3.300), l’edilizia (+2.300) e, tra i servizi, l’istruzione (+2.700), mentre tra i pochi settori con saldo negativo restano appunto il turismo, che perde altri 2.400 posti di lavoro, il commercio, il tessile-abbigliamento e l’occhialeria.

Tutte le province chiudono il trimestre con un saldo positivo, seppure su valori inferiori rispetto al 2019, tranne che per Belluno e Vicenza, e con un generalizzato calo delle assunzioni. Flessione particolarmente accentuata a Venezia (-54%), minima a Rovigo (-1,6%) e Belluno (-2,2%).

I segnali di ripresa sono confermati anche dall’andamento del lavoro somministrato, che spesso rappresenta un’attendibile spia delle tendenze occupazionali in atto. Tra gennaio e marzo le Agenzie di somministrazione hanno creato 5.700 nuovi posti di lavoro e la flessione delle assunzioni si è ridotta al -17%, dopo che nel corso del 2020 aveva toccato picchi superiori al -55%. Le difficoltà del turismo sono invece confermate dall’andamento del lavoro intermittente (o a chiamata), particolarmente diffuso in questo settore, che anche a inizio 2021 evidenzia un consistente calo delle attivazioni (-42% rispetto al 2019).

I livelli di disoccupazione si mantengono in calo, soprattutto per la diminuzione degli inoccupati (-38%) ovvero di quelle persone, prevalentemente giovani, alla ricerca del primo impiego che a causa delle difficoltà del momento rinunciano, almeno temporaneamente, alla ricerca di un nuovo lavoro.

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel primo trimestre 2021 sono disponibili nella pubblicazione di Veneto Lavoro “Il Sestante”, disponibile sul sito www.venetolavoro.it.

 

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