Occupazione: bilancio ancora positivo in Veneto, ma ci sono segnali di rallentamento
Il mese di settembre condizionato dalla conclusione dei contratti attivati per la stagione estiva
Il bilancio complessivo del mercato del lavoro veneto si conferma positivo, con una crescita di oltre 75 mila posti di lavoro dall’inizio dell’anno, ma il mese di settembre conferma i segnali di rallentamento già osservati nei mesi precedenti e la progressiva erosione dei risultati particolarmente positivi registrati nella prima parte del 2023. È quanto emerge dalla Bussola di Veneto Lavoro, che fa il punto sull’andamento dell’occupazione in regione nei primi nove mesi dell’anno.
Le difficoltà maggiori si registrano nel settore industriale e in particolare nel metalmeccanico, nelle industrie della chimica-plastica e in alcuni comparti del made in Italy, quali industria conciaria, calzature e legno-mobilio. Si conferma invece ampiamente positivo il saldo del terziario (+44.800 posti di lavoro nel periodo gennaio-settembre), dove si registra anche un lieve aumento delle assunzioni rispetto allo scorso anno (+2,5%) e che risulta sospinto soprattutto dal buon andamento dei servizi turistici e del commercio. Segnali incoraggianti anche dall’agricoltura, che guadagna nell’anno 18 mila posti di lavoro e che registra un nuovo incremento nelle assunzioni di lavoratori giovani.
Il saldo è positivo in quasi tutte le province del Veneto con l’unica eccezione di Belluno, dove nel corso dell’anno si è registrata una perdita di circa 700 posti di lavoro. Verona e Venezia continuano a contraddistinguersi sia per il maggior incremento occupazionale rispetto all’anno precedente, sia per un aumento delle assunzioni (rispettivamente +1,5% e +5,5%), mentre Treviso (+7.100), Padova (+6.800) e Rovigo (+3.200) si attestano su valori inferiori rispetto al 2022, seppure sempre in terreno positivo.
Il mese di settembre è invece condizionato dalla chiusura della stagione turistica estiva e dalla conclusione dei relativi contratti a termine, che determinano un saldo negativo per -5.900 posti di lavoro e un lieve calo delle assunzioni (-0,8%). A risentirne maggiormente sono le province di Venezia (-15.600) e Belluno (-2.500).
Dopo la significativa crescita registrata nel post pandemia e, in particolare, nel corso del 2022, il mercato del lavoro veneto sembra quindi avviarsi verso una fase di stabilizzazione e di minore mobilità complessiva, come dimostra il recente calo di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato e la diminuzione degli ingressi in stato di disoccupazione.
Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di settembre e nell’arco dell’intero anno sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro alla pagina www.venetolavoro.it/bussola.
- Fonte: Veneto Lavoro