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Pubblicato il 15.02.2023

Veneto: occupazione stabile a inizio 2023

A gennaio saldo dei posti di lavoro quasi invariato, in lieve aumento le assunzioni


In questo inizio di 2023 il mercato del lavoro veneto ha mostrato un andamento sostanzialmente stabile, con un saldo tra assunzioni e cessazioni lievemente negativo ma migliore rispetto ai due anni precedenti e un aumento della domanda di lavoro pari al +5%.

È quanto emerge dalla Bussola di Veneto Lavoro con i dati del mercato del lavoro veneto nel mese di gennaio.

La stagionalità tipica del periodo incide sulle dinamiche contrattuali, settoriali e territoriali. Il bilancio occupazionale negativo, condizionato dalla registrazione amministrativa dei rapporti di lavoro cessati a fine anno, è il risultato della perdita di circa 9 mila posti di lavoro a tempo determinato e dell’incremento di 8.800 posti a tempo indeterminato, a fronte di un saldo quasi invariato dei rapporti in apprendistato. Prosegue la tendenza alla stabilizzazione dei rapporti a termine, in crescita dell’11% rispetto al 2022 grazie soprattutto alle trasformazioni di contratti a tempo determinato.

Le assunzioni sono state complessivamente 58.250 (+5%), con una crescita più marcata per donne (+7%), stranieri (+8%) e giovani under 30 (+7%), le cessazioni 58.400 (+2%). Tra queste, la conclusione di rapporti a termine rimane la causa di cessazione più frequente e costituisce il 60% del totale. Le dimissioni rappresentano il 28% e risultano in leggera diminuzione rispetto a gennaio 2022 (-6%), così come i licenziamenti (-7%), che in termini assoluti pesano tuttavia appena per il 6% sul totale delle cessazioni.

La preponderanza delle cessazioni sulle assunzioni determina un saldo negativo nei servizi, che tuttavia mostrano una buona dinamica nelle assunzioni, con picchi del +34% nel turismo e del +26% nei servizi di supporto alle imprese. Le attività cinematografiche svolte prevalentemente nel veneziano fanno da traino al comparto dell’editoria e della cultura, che registra 2.200 assunzioni, seppure con contratti di breve durata considerata la tipologia di impiego.

L’industria, meno esposta alla stagionalità e quindi a flussi di entrata e uscita dal mercato del lavoro particolarmente vigorosi, continua ad ampliare il proprio bacino di posti di lavoro stabili a scapito di quelli a termine. Ne deriva un saldo positivo di circa 4.000 posti di lavoro in più, nonostante un calo della domanda di lavoro pari al -4%. L’incremento dei posti di lavoro si concentra nel metalmeccanico (+1.600) e nei comparti del Made in Italy (+1.500).

Più strutturale il calo dell’agricoltura, che oltre a una diminuzione delle assunzioni (-4%) mostra anche un saldo negativo per circa 300 posti di lavoro dipendente.

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di gennaio sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro alla pagina www.venetolavoro.it/bussola.

 

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