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Pubblicato il 02.08.2024

Economia del mare: Venezia e Rovigo ai vertici in Italia nella filiera ittica e nel trasporto marittimo

Nel report di Veneto Lavoro tutti i numeri delle imprese attive e dei lavoratori occupati nel settore nei comuni litoranei e costieri della regione

Pesca e acquacoltura, export di prodotti ittici non lavorati, produzione di caviale e di vongole veraci: sono solo alcune delle eccellenze del Veneto nell’ambito dell’economia del mare, un sistema integrato di divere filiere che risulta in forte espansione in tutta Europa e che comprende la filiera ittica, quella della cantieristica navale, delle estrazioni marine, del trasporto marittimo di merci e passeggeri, dei servizi di alloggio e ristorazione (compresi quelli sulle navi), delle attività sportive e ricreative e della ricerca, regolamentazione e tutela ambientale. 

Secondo l’analisi pubblicata dall’Osservatorio di Veneto Lavoro, focalizzata sui 38 comuni litoranei e costieri del Veneto, il settore è in crescita anche dal punto di vista occupazionale. In base ai dati Infocamere, le imprese attive sono 14.734, ovvero il 3,1% del totale delle imprese in regione, prevalentemente ditte individuali o con pochi addetti, ma nonostante un apporto ridotto in termini di numerosità di imprese e occupati, il grado di specializzazione raggiunto nel rodigino nella filiera ittica e nel veneziano nel trasporto marittimo, conferiscono al Veneto un ruolo di assoluto rilievo nel panorama nazionale dell’economia del mare.

In particolare, le attività produttive appartenenti alla filiera ittica in Veneto sono complessivamente 3.484, con le aree del Polesine riconosciute per la loro importanza nella produzione di mitili e vongole, mentre Chioggia vanta una tra le flotte più consistenti e attrezzate dell’Adriatico. La filiera del trasporto marittimo conta invece quasi 5.550 addetti e si concentra quasi esclusivamente a Venezia, che vanta 1.349 imprese nel settore sulle 1.376 dell’intera filiera, due su tre specializzate nel trasporto di passeggeri.

La domanda di lavoro dipendente nelle attività legate all’economia del mare risulta in costante crescita. Tra il 2008 e il 2023 le assunzioni sono aumentate del 40% in Veneto, con punte del 61% nella provincia di Rovigo e del 77% nel trasporto marittimo di passeggeri e merci. Nel 2023 le assunzioni sono state complessivamente 98.200, il 47% del totale dei nuovi rapporti di lavoro dipendente stipulati nei territori considerati, molte delle quali concentrate nel settore del turismo costiero. 

Coerentemente con la tipologia di attività lavorativa, i contratti sono prevalentemente a tempo determinato o in somministrazione, ma sempre più spesso anche le imprese attinenti all’economia del mare stanno attuando strategie di labour hoarding, ovvero preferiscono trattenere gli occupati in eccesso anche in periodi in cui non ci sono picchi produttivi anziché affrontare nei momenti di effettivo bisogno le difficoltà legate alla ricerca di personale, dovute principalmente alla carenza di lavoratori (soprattutto giovani) e alle difficoltà di reperimento che interessano trasversalmente il mercato del lavoro regionale.

Per fronteggiare tali difficoltà la Regione del Veneto, tramite Veneto Lavoro, ha promosso nel corso del 2024 un'edizione dedicata dell'iniziativa di recruiting IncontraLavoro, con l'obiettivo di facilitare l’individuazione dei fabbisogni professionali più ricercati e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle imprese dell’economia del mare. Contestualmente, nell'ambito del programma di politiche attive GOL, sono stati recentemente attivati due nuovi percorsi formativi per le figure professionali di operatore del turismo costiero e di operatore della nautica.

Tutti gli approfondimenti su imprese e occupati nel settore in Veneto sono disponibili nel report a cura dell’Osservatorio di Veneto Lavoro “Il mercato del lavoro dipendente nell’economia del mare”, pubblicato nella sezione Studi e ricerche di ClicLavoro Veneto.

 

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