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Pubblicato il 26.08.2021

Lavoro: segnali di ripresa anche sul fronte dei contratti di somministrazione

Nel secondo trimestre dell’anno guadagnati in Veneto oltre 53 mila posti di lavoro dipendente, 7 mila dei quali con contratto di somministrazione


Il mercato del lavoro veneto mostra segnali di crescita nel secondo trimestre 2021, soprattutto grazie alla ripresa delle attività turistiche, che recuperano il ritardo accumulato nei mesi precedenti. Secondo i dati del Sestante, la pubblicazione trimestrale di Veneto Lavoro che analizza l’andamento del mercato del lavoro regionale nel settore pubblico e privato, tra aprile e giugno si sono guadagnati in regione oltre 53 mila posti di lavoro dipendente, molti dei quali con contratto a tempo determinato o in somministrazione.

Il lavoro somministrato registra infatti tra aprile e giugno 2021 un saldo positivo di circa 7.000 posizioni lavorative in più e vede ridursi la flessione delle assunzioni rispetto al 2019 al -5%. In particolare, le assunzioni in somministrazione a tempo indeterminato sono state circa 500, quelle a tempo determinato 34.400. Più lento il recupero dello staff leasing (missioni a tempo indeterminato), che con la pandemia ha arrestato la sua crescita e coinvolto negli ultimi tre mesi 365 lavoratori in 211 imprese (erano stati 922 e 362 nel 2019), prevalentemente del settore metalmeccanico. Anche per quanto riguarda le missioni a tempo determinato, l’industria è il settore nel quale se ne contano di più (51% del totale), mentre i servizi registrano una contrazione media del -19%.

Il mercato del lavoro si conferma tuttavia ancora parzialmente “congelato” con volumi di assunzioni e cessazioni in diminuzione rispetto al 2019 (rispettivamente -9% e -13%), anche per effetto delle misure di salvaguardia adottate a livello governativo per contenere la diffusione del contagio (cassa integrazione e divieto di licenziamento), ancora pienamente in vigore alla fine di giugno.

Tali dinamiche si riflettono sulla disoccupazione, che nell’ultimo trimestre si mantiene in calo. Le dichiarazioni di immediata disponibilità presentate ai Centri per l’impiego del Veneto sono state 25.100, il 9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, sia per la diminuzione degli inoccupati (-10%), ovvero persone che non hanno mai lavorato e sono alla ricerca del primo impiego, sia per quanto riguarda i disoccupati veri e propri (-8%), su cui hanno inciso la larga estensione della cassa integrazione e il divieto di licenziamento, che hanno fortemente limitato il numero di iscritti.

Al 30 giugno 2021 i disoccupati registrati presso i Centri per l’impiego del Veneto risultano complessivamente 366.000, la metà dei quali iscritti da oltre 2 anni e appena uno su dieci da meno di 5 mesi. Si tratta soprattutto di donne (57%) e circa uno su due ha tra i 30 e i 54 anni di età (189.000). I giovani rappresentano il 21% e gli over 55 il 28%. I laureati sono 35.000 (il 10%), mentre molti sono in possesso della sola licenzia di scuola media inferiore (45%). La distribuzione territoriale risulta abbastanza omogenea nelle quattro province più grandi del Veneto, oscillando tra i 57.800 disoccupati di Vicenza e i 72.600 di Venezia, mentre valori inferiori si registrano a Rovigo (19.500 disoccupati) e Belluno (13.300). Gli inoccupati sono complessivamente 50.000

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel secondo trimestre 2021 sono disponibili nella pubblicazione di Veneto Lavoro “Il Sestante”, disponibile sul sito www.venetolavoro.it.

 

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