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Pubblicato il 18.05.2017

Istat: Italia Paese di impiegati e pensionati

Il Rapporto Annuale 2017 dell’Istituto nazionale di statistica sottolinea l’aumento delle diseguaglianze economiche e sociali nella popolazione

È un’Italia un po’ più povera e con maggiori diseguaglianze economiche e sociali quella fotografata dal Rapporto Annuale 2017 dell’Istat, che suddivide la popolazione in nove gruppi sociali, distinti per reddito, comportamenti, titolo di studio e professione, e che appaiono sempre più distanti tra loro.

Il gruppo più numeroso, tra circa 25 milioni di famiglie italiane, è quello rappresentato da impiegati e pensionati, che insieme costituiscono quasi la metà del totale.

In particolare, i nove gruppi sociali, distinti in base al reddito, sono rappresentanti da:

  • Famiglie a basso reddito
    _Famiglie a basso reddito con stranieri, 1,9 milioni per un totale di 4,7 milioni di persone (7,8% del totale), che presentano un reddito del 40% inferiore alla media e con persone occupate prevalentemente in posizioni non qualificate.
    _Famiglie a basso reddito di soli italiani, quasi 2 milioni (7,5%) per oltre 8 milioni di individui, situate prevalentemente al Sud e che presentano bassi livelli di istruzione e di reddito.
    _Famiglie tradizionali della provincia, 850 mila (3,3%) e 3,6 milioni di persone, composte prevalentemente da coppie con tanti figli, che hanno nell’uomo il punto di riferimento economico e residenti soprattutto nelle regioni meridionali e in comuni fino a 50 mila abitanti.
    _Anziane sole e giovani disoccupati, un gruppo disomogeneo di 3,5 milioni di famiglie (13,8%) e 5,4 milioni di persone in età avanzata o disoccupate, maggiormente esposte al rischio di povertà.
  • Famiglie a reddito medio
    _Giovani blue-collar,  2,9 milioni di famiglie (11,3%) e 6,2 milioni di persone, generalmente coppie senza figli, con un diploma superiore, operai con contratti a tempo indeterminato e con una casa in affitto.
    _Famiglie di operai in pensione, 5,9 milioni di famiglie (22,7%) e 10,5 milioni di persone, generalmente sole o in coppia, senza figli in casa, con un’età media di 72 anni.
  • Famiglie benestanti
    _Impiegati, 4,6 milioni di famiglie (17,8%) e 12,2 milioni di persone, circa 46 anni, con figli, reddito superiore alla media e in cui in 4 casi su 10 la persona di riferimento è la donna.
    _Pensioni d’argento, 2,4 milioni di famiglie (9,3%) e 5,2 milioni di persone, generalmente dirigenti, imprenditori e professionisti in pensione con un reddito elevato e consumi culturali ampi e differenziati.
    _Classe dirigente, 1,9 milioni di famiglie (7,2%) e 4 milioni di persone, residenti in aree metropolitane, con figli in casa, un titolo di studio universitario e un reddito del 70% superiore alla media.


La capacità di spesa dei diversi gruppi varia da un minimo di 1.687 euro mensili per le famiglie a basso reddito a un massimo di 3.810 euro per i dirigenti.

Riguardo alle specificità territoriali, il Veneto, pur mostrando una sostanziale omogeneità, si caratterizza per una maggiore presenza di famiglie benestanti o a reddito medio, impiegati e pensionati su tutti, ma anche per una quota rilevante di famiglie a basso reddito con stranieri.

Il Rapporto evidenzia inoltre la situazione economica, sociale e occupazionale del Paese. Nel 2016 l’Italia ha consolidato il processo di crescita mostrato nel 2015 (+0,9% del Pil), che tuttavia stenta ad affermarsi. Sul fronte occupazionale, l’Italia continua a crescere, toccando quota 22,2 milioni di occupati, ma resta lontana dalla media dell’Unione europea, soprattutto in riferimento all’occupazionale femminile.

Tra le note positive del Rapporto, la diminuzione dei Neet, i giovani tra i 15 e i 29 anni di età che non studiano e non lavorano, che scendono a 2,2 milioni dell’anno scorso. Una quota che rimane però la più elevata dell’Unione europea. Allo stesso modo, l’Italia si rivela il Paese più vecchio dell’UE e secondo nel mondo solo al Giappone, con il 22% della popolazione che ha più di 65 anni e una natalità che nel 2016 ha toccato il minimo storico (474 mila nascite). Tra i giovani under 35, quasi il 70% (8,6 milioni) vive a casa con i genitori, soprattutto per mancanza di lavoro o reddito insufficiente.



Tutti i dati del Rapporto Annuale 2017, completi di sintesi, grafici e webmap interattive, sono disponibili nella pagina dedicata del sito www.istat.it.

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