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Pubblicato il 12.11.2018

Veneto: meno disoccupati e più opportunità di lavoro

Il mercato del lavoro regionale conferma i segnali positivi degli ultimi anni, ma la qualità del lavoro è in peggioramento

È un Veneto con livelli di disoccupazione tra i più bassi d’Italia e con sempre più opportunità di lavoro, anche se spesso precarie, quello che emerge dall’ultimo report dell’Ufficio statistica della Regione del Veneto sullo stato di salute del mercato del lavoro regionale.

Il mercato del lavoro veneto conferma infatti nel 2017 i segnali positivi degli ultimi anni: il tasso di occupazione è salito al 66% per un totale di oltre 2,1 milioni di occupati, la disoccupazione è scesa al 6,3% contro il 6,8% del 2016 e il 7,6% di quattro anni fa, quando il Veneto ha fatto registrare il peggior dato dell’ultimo decennio. E nel 2018 si è andati sotto quota 6%.

Buona parte della crescita è però dovuta all’occupazione a tempo determinato, soprattutto tra i giovani: negli ultimi dieci anni la percentuale dei giovani precari in Veneto è raddoppiata, passando dal 18% del 2007 al 34% del 2017. E spesso il precariato porta con sé retribuzioni più basse o comunque redditi medi che scontano i periodi di inattività, sebbene anche in questo caso il Veneto mostri dati migliori rispetto alla maggior parte delle altre regioni italiane.

Tali dinamiche contribuiscono ad allargare la forbice nei redditi e nelle disuguaglianze. Anche se in Veneto le condizioni economiche e occupazionali sono migliori rispetto alla media nazionale, le persone a rischio povertà o esclusione sociale sono in regione circa 877 mila, il 17,9% della popolazione. Il reddito delle famiglie cresce soprattutto per quelle benestanti, mentre il 40% più povero della popolazione vede diminuire ulteriormente il proprio reddito familiare del 2,8%. A pagare il prezzo più alto sono le giovani generazioni: sono a rischio povertà il 21% dei minori (circa 165 mila) e il 19% dei giovani tra i 18 e i 34 anni.

E spesso avere un lavoro non è sufficiente per considerarsi al riparo da tale rischio: lavoratori sotto inquadrati, part time involontario, contratti di lavoro a termine sempre più numerosi, ingresso ritardato dei giovani nel mondo del lavoro e bassi salari sono tutti elementi che incrementano il rischio di trovarsi al di sotto della soglia di povertà.

Il bollettino mensile “Statistiche flash” dedicato alle dinamiche economiche e sociale del mercato del lavoro regionale è disponibile nella sezione dedicata del sito della Regione del Veneto, www.regione.veneto.it.

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