Vicenza: saldo occupazionale negativo nel secondo trimestre 2016

Secondo i dati di Veneto Lavoro, persi 2.300 posti di lavoro e le assunzioni sono diminuite del 9%

Più cessazioni (25.100) che assunzioni (23.200) tra aprile e giugno 2016 e Vicenza si rivela la provincia veneta con la più alta perdita di posti di lavoro (-2.300) La conferma arriva dai dati di Veneto Lavoro, consultalbili liberamente nella sezione dedicata del sito www.venetolavoro.it.

Il risultato del secondo trimestre 2016 assottiglia la ripresa occupazionale osservata negli ultimi mesi e fa scendere a 4.200 il saldo occupazionale su base annua. A pesare maggiormente è il crollo dei contratti a tempo indeterminato, che rispetto allo stesso periodo del 2015 fanno registrare un -39% (a fronte di una media regionale del -34%) e che in tre mesi perdono 1.300 posizioni. Altre 1.600 posizioni in meno riguardano i contratti a tempo determinato, mentre crescono l’apprendistato (+15% di assunzioni rispetto al secondo trimestre 2015), la somministrazione (+7%) e soprattutto i tirocini (+18%) cresciuti più qui che in tutte le altre province venete.

La stagionalità influisce sensibilmente sulla dinamica delle assunzioni e quelli turistici sono tra i pochi servizi a far registrare una variazione positiva (+2%). Stabile uno dei settori principali del mercato del lavoro provinciale, la Conciaria (+0,3%), mentre il calo più evidente si osserva nell’Oreficeria (-24%), nel Terziario avanzato (-20%) e nei Servizi alla persona (-20%). In crescita l’Agricoltura (+4%). Il calo delle assunzioni ha riguardato soprattutto gli adulti e i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni (-16%).  



Tutti i dati sul mercato del lavoro veneto nel secondo trimestre del 2016 sono disponibili nella Bussola di Veneto Lavoro, in versione integrale sul sito www.venetolavoro.it e in sintesi nella Press Area di ClicLavoro Veneto.