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Pubblicato il 24.08.2016

Nuove imprese e posti di lavoro: i dati del secondo trimestre 2016

Tra aprile e maggio +38.000 imprese in tutta Italia e secondo Unioncamere nei prossimi anni aumenterà la richiesta di profili qualificati

Entro il 2020 saranno 2,5 milioni le persone che complessivamente entreranno nel mondo del lavoro come dipendenti, imprenditori o professionisti nelle imprese private o nella Pubblica Amministrazione e avere un profilo professionale qualificato, le cosidette high skills, garantirà maggiori possibilità di trovare lavoro. È quanto sostiene l’indagine realizzata da Unioncamere, in collaborazione con il Gruppo Clas, sul mercato del lavoro nel prossimo quinquennio. Il 41% delle assunzioni riguarderà infatti profili a qualifica elevata, a fronte del 31% di figure intermedie e del 27% di professioni non qualificate. Da un punto di vista numerico, le professioni che offriranno maggiori opportunità lavorative sono quelle legate al commercio e ai servizi.

Per quanto riguarda l'attuale stato di salute delle imprese, sono i dati di Movimprese a fornire il quadro della situazione: nel secondo trimestre 2016, su tutto il territorio nazionale, si è registrato un saldo complessivo di +38.000 imprese iscritte al Registro imprese della Camera di Commercio, la maggior parte delle quali attive nel commercio (quasi 9 mila) e nel settore delle attività di alloggio e ristorazione (6.000). Il numero complessivo di imprese attive in Italia sale così a oltre 6 milioni, di cui 490.000 in Veneto. A livello regionale si sono registrate 2.200 imprese in più, per la maggior parte concentrate nelle province di Venezia e Padova, mentre Rovigo si segnala per essere l’unica provincia italiana a presentare un saldo negativo (-83 imprese) nel secondo trimestre 2016. 

Sempre più consistente la quota di imprese under 35: 20.000 in più nel secondo trimestre dell’anno, il 54,1% del totale. I giovani imprenditori sembrano interessarsi sempre di più ad attività legate ai servizi finanziari e assicurativi, ma anche ai servizi alla persona (lavanderie, trattamenti estetici e benessere), pubblicità e ricerche di mercato. Crescita meno evidente per il Veneto, che non sembra dimostrarsi terreno fertile per gli under 35: tra aprile e giugno si contano 1.206 imprese giovanili in più (il 52,9% del totale delle nuove imprese, percentuale inferiore alla media nazionale). Complessivamente le imprese a guida under 35 in Veneto sono quasi 33.000 su un totale di 581.000 in tutta Italia. Le province venete sono lontante dai vertici delle graduatorie nazionali: Verona è quella che conta il maggior numero di imprese (8.080, prima in Italia è Roma con 42.834), mentre Rovigo è quella che fa segnare la percentuale di incidenza più elevata (8,7% contro il 15,3% fatto registrare da Crotone).

Decisamente migliori i dati relativi alle imprese artigiane: il Veneto è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, per numero di imprese artigiane (131.142 su 1.349.597) e nel secondo trimestre 2016 ne conta un centinaio in più, con un saldo negativo nelle sole province di Vicenza e Verona. A crescere di più, a livello nazionale, sono i settori dei servizi alle imprese (+823) e le attività di parrucchieri ed estetisti (+580), mentre prosegue la crisi del manifatturiero (-150).

I segnali positivi per le imprese arrivano non soltanto dall’aumento delle imprese attive, ma anche dalla diminuzione delle crisi aziendali. Il report a cura dell’Osservatorio e Ricerca di Veneto Lavoro, relativo alla prima metà dell’anno, segnala infatti la diminuzione sia delle aziende che dei lavoratori coinvolti da procedure di crisi aziendali. Tra gennaio e giugno 2016 le aziende coinvolte sono state 212 e i lavoratori circa 6.800, quasi la metà rispetto allo stesso periodo del 2015.

Tutti i dati sulle previsioni di assunzione e sulle imprese attive nel secondo trimestre 2016 sono disponibili sul sito di Unioncamere, www.unioncamere.gov.it, mentre per gli approfondimenti sulle crisi aziendali in Veneto è possibile consultare la sezione dedicata del sito www.venetolavoro.it  

  • Fonte: Redazione ClicLavoro Veneto

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