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Pubblicato il 04.07.2018

Giovani e lavoro: l’utilizzo degli strumenti online nella ricerca di un’occupazione

Uno studio di Veneto Lavoro mostra come l’utilizzo di piattaforme professionali quali LinkedIn sia ancora marginale tra gli iscritti a Garanzia Giovani

Oltre che amici e parenti, come documentato dall’Eurostat, il canale maggiormente utilizzato dai giovani per la ricerca di lavoro rimane il web e in particolare i motori di ricerca online e i social network. Tra questi, LinkedIn è quello preferito dai professionisti e conta 560 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui 11 milioni in Italia.

Ma quanto e da quale tipo di giovani LinkedIn viene utilizzato ed effettivamente percepito come uno strumento utile nella ricerca di un lavoro? E, soprattutto, gli utenti sanno come sfruttarne al meglio le potenzialità?

Un tentativo di risposta arriva da uno studio esplorativo di Veneto Lavoro sulla diffusione dei profili LinkedIn tra i ragazzi in cerca di lavoro. L’analisi ha messo in relazione i dati di Garanzia Giovani Veneto con quelli della rete professionale più grande al mondo, verificando la frequenza e le modalità di utilizzo della piattaforma da parte dei giovani disoccupati under 30.

Ne è emerso che un iscritto a Garanzia Giovani Veneto su tre (32%) ha un profilo Linkedin attivo, con sostanziali differenze in base al genere, all’età e al titolo di studio. La percentuale è più elevata per le donne (36%), gli over 25 (44%) e i laureati (66%). Un risultato sostanzialmente in linea con il profilo dell’utente abituale di Linkedin, che è prevalentemente over 25, con un livello di istruzione elevato e qualifiche professionali medio-alte.

La diffusione dei profili LinkedIn tra i ragazzi non risulta essere correlata ad un’effettiva partecipazione al Programma Garanzia Giovani; la sottoscrizione di un patto di servizio personalizzato non sembra infatti incidere sulle probabilità di utilizzo della piattaforma.

Tra i giovani aderenti a Garanzia Giovani solo in pochissimi casi (il 4% del campione analizzato) il profilo LinkedIn risulta attivato da meno di 3 mesi. Nella maggior parte dei casi si tratta di giovanissimi che presumibilmente si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e decidono di utilizzare una pluralità di strumenti per la ricerca di una prima occupazione.

Un altro aspetto che sembra essere sottovalutato è l’importanza di utilizzare LinkedIn in modo attivo. Tra i giovani aderenti a Garanzia Giovani che hanno un account LinkedIn solo il 20% risulta, utilizzando un linguaggio tecnico, “more likely to respond”, ovvero particolarmente attivo nell’aggiornamento del proprio profilo, nel postare contenuti o nel commentare quelli altrui. Eppure avere un account LinkedIn non assicura di per sé benefici nella ricerca di lavoro e anzi può rivelarsi addirittura dannoso se un potenziale recruiter dovesse ritrovarsi a visionare un profilo scarno, trascurato e obsoleto.

Sorprende inoltre che appena il 16% dichiara la propria disponibilità a nuove opportunità di lavoro, essendo il campione composto esclusivamente da giovani inoccupati o disoccupati.

La percentuale di utenti attivi e disponibili aumenta se si restringe l’analisi a quanti hanno sottoscritto un patto di servizio. Può significare che partecipare attivamente a Garanzia Giovani comporta una maggiore consapevolezza nella ricerca di lavoro e conoscenza di tutti gli strumenti disponibili, ma potrebbe anche sottintendere una maggiore difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro.

In conclusione, LinkedIn sembra rappresentare uno strumento solo marginalmente utilizzato dai giovani alla ricerca di un lavoro, soprattutto per quanto riguarda i giovanissimi e quelli con un titolo di studio più basso. I motivi potrebbero essere molteplici: mancanza di informazioni, scarsa conoscenza della piattaforma, deficit di competenze informatiche, bassa propensione ad attivarsi nella ricerca di lavoro, mancata corrispondenza tra caratteristiche dello strumento e capacità e aspettative professionali di una determinata tipologia di utenti.

Proprio su questi aspetti, quindi, potrebbe rivelarsi utile strutturare un percorso di sensibilizzazione e formazione rivolto alle categorie oggi più lontane dagli strumenti online di ricerca lavoro.

Infografica GGV e LinkedIn ClicLavoro Veneto

  • Fonte: Redazione ClicLavoro Veneto

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