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Alternanza scuola - lavoro

Alternanza scuola - lavoro

Avvicinare la scuola all'impresa e favorire l'occupazione giovanile


L'alternanza scuola-lavoro (ASL), è un'esperienza didattica e lavorativa nata per avvicinare la scuola all'impresa, alternando periodi di studio con periodi di lavoro.

Introdotta nella legislazione italiana nei primi anni Novanta e definita anche "Terza Area professionalizzante", l'iniziativa ha consentito agli studenti del biennio di specializzazione degli Istituti Professionali di Stato di alternare al normale percorso scolastico periodi di permanenza in azienda finalizzati a sperimentare le conoscenze apprese a scuola e dunque ad acquisire competenze operative "professionalizzanti". Dieci anni più tardi tale metodologia è stata estesa ai percorsi di tutte le scuole secondarie di II grado e con la legge n. 107/2015 “La Buona Scuola” è infine diventata obbligatoria per tutti gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di II grado.

La normativa prevedeva un minimo di 
400 ore di alternanza nel triennio per gli studenti degli istituti tecnici e professionali e 200 ore per quelli dei licei. Nel primo anno di applicazione della normativa, l’anno scolastico 2015/16, gli studenti coinvolti in tutta Italia sono stati 652.641, nel 2016/17 poco più di 1 milione e nel 2017/18, anno in cui l’alternanza è divenuta obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio, circa 1 milione e 500 mila. 

alternanza scuola lavoro

Ben prima dell'obbligatorietà, la Regione del Veneto ha sempre prestato particolare attenzione alla metodologia dell'alternanza scuola-lavoro. Già a partire dal 1993, infatti, ha avviato la Terza Area professionalizzante con il "Progetto Intesa ‘92", a regime dall'anno successivo, e da allora ha rinnovato diversi protocolli d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale e con le Parti Sociali, finanziando azioni di sistema integrative e complementari agli interventi finanziati dal MIUR.

Tra il 2011 e il 2015 la Regione del Veneto ha investito circa 5 milioni di euro in 418 progetti di 260 ore di alternanza scuola-lavoro in orario extrascolastico, coinvolgendo 15 mila studenti per un totale di 94 mila ore di formazione. A partire dal 2016 sono state finanziate iniziative in tema di alternanza scuola-lavoro per un importo complessivo di 6,4 milioni di euro, coinvolgendo circa 6.300 studenti e operatori della scuola in varie attività, tra le quali interventi innovativi per le soft skills, progetti di apprendimento delle lingue straniere all'estero e percorsi di autoimprenditorialità.

Nell'anno scolastico 2017-2018 gli studenti impegnati in percorsi di alternanza scuola-lavoro in Veneto sono stati 115.000, mediamente 335 per ciascuna delle 342 scuole secondarie di secondo grado del Veneto, di cui 138 licei, 123 tecnici e 81 professionali. Nove scuole venete su 10 hanno assicurato il percorso completo di alternanza agli allievi del quinto anno. Le imprese coinvolte in progetti di alternanza sono state 42.817: 19.771 hanno accolto studenti degli istituti tecnici, 12.178 quelli dei licei, e 10.868 quelli dei professionali. I settori maggiormente coinvolti sono stati commercio (64%) e turismo/cultura (60%), ma anche alcuni comparti industriali quali la manifattura (42%) e il metalmeccanico (39%). I percorsi di alternanza sembrano inoltre aver avuto ricadute positive sul percorso di studio degli allievi: il 43% dei docenti ha infatti dichiarato di aver notato un miglioramento nella condotta degli studenti e ben il 50% ha osservato un miglioramento nel profitto, a fronte di appena un 3% che ha invece segnalato un peggioramento nel rendimento scolastico.

La Legge di Bilancio 2019 ha rinominato i percorsi di alternanza scuola lavoro in “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO)" e, dall’anno scolastico 2018/2019, sono attuati per una durata complessiva rideterminata in base all’ordine di studi:

  • superiore a 210 ore nel triennio finale del percorso di studi degli istituti professionali;
  • superiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici;
  • superiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei.


L’orientamento diviene quindi una fase fondamentale dei percorsi per far acquisire ai giovani le competenze trasversali utili alla loro occupabilità nel mercato del lavoro.

Restano immutate invece alcune delle norme generali contenute nel D.lgs. n. 77/2005, come ad esempio la finalità e le modalità realizzative e organizzative dei percorsi, la funzione dei tutor e i principi in tema di valutazione e certificazione. 

Maggiori informazioni sono disponibili sul portale dedicato all’alternanza scuola-lavoro, www.istruzione.it/alternanza, alla pagina dedicata del sito di Cliclavoro nazionale, www.cliclavoro.gov.it, e relativamente a scuole, imprese ed enti coinvolti, sul portale del Registro Nazionale per l’alternanza scuola-lavoro delle Camere di Commercio d’Italia, www.scuolalavoro.registroimprese.it.