Archivio notizie

Pubblicato il 02.05.2017

Veneto: lo stato di salute del mercato del lavoro regionale

L'occupazione continua la sua crescita, favorita da un contesto economico in lento miglioramento

Sono 2 milioni e 81 mila gli occupati in Veneto, circa 30 mila in più rispetto al 2015 e 60 mila in meno rispetto al 2008. È quanto emerge dai più recenti dati Istat aggiornati all’anno 2016. Diminuisce anche il numero di persone in cerca di lavoro, circa 151 mila, che fanno del Veneto la regione con i livelli di disoccupazione più bassi d’Italia, ad eccezione di Trentino Alto Adige e Provincia Autonoma di Bolzano. Il tasso di disoccupazione regionale è infatti sceso al 6,8%, a fronte di una media nazionale dell’11,7%, e quello giovanile al 18,7%, sei punti percentuale in meno rispetto al 2015.

La crescita dell’occupazione è stata favorita anche da un contesto economico in graduale miglioramento, soprattutto in Veneto dove il Pil è aumentato dell’1,2% e l’export del 2,8%, tornando a rappresentare per l’economia regionale un importante fattore di traino.

A crescere è soprattutto il lavoro dipendente. I dati di Veneto Lavoro, liberamente accessibili nella sezione dedicata del sito www.venetolavoro.it, certificano il recupero nel 2016 di circa 27.500 posti di lavoro, di cui l’80% a tempo determinato, che sommati agli oltre 41.000 guadagnati nel 2015, hanno consentito di recuperare i livelli occupazionali persi durante la seconda fase recessiva, dal 2011 in poi. Nonostante il crollo di assunzioni e trasformazioni, dovuto principalmente alla riduzione della decontribuzione prevista e all’anticipo di assunzioni già programmate, anche i contratti a tempo indeterminato si mantengono sui livelli raggiunti alla fine del 2015, registrando un saldo lievemente positivo per 1.400 posizioni di lavoro. Torna positivo anche il saldo dell’apprendistato, una delle tipologie contrattuali più penalizzate negli anni della crisi e che non registrava il segno più proprio dal 2008.

Rispetto ad allora risulta mutata la natura del mercato del lavoro regionale. Se dal punto di vista settoriale il peso dell’industria è via via diminuito a vantaggio del terziario ma anche dell’agricoltura, in termini di orario di lavoro risulta sempre più elevata l’incidenza del part time, che interessa il 33% del totale delle nuove assunzioni e il 45% di quelle femminili.

Il 2017 sarà inoltre l’ultimo anno dei voucher, aboliti con decreto legge n. 25/2017, ma ancora utilizzabili fino al 31 dicembre dell’anno in corso se già acquistati. Nel 2016 ne sono stati venduti in Veneto oltre 17 milioni, soprattutto nei settori del commercio e turismo, con una brusca frenata negli ultimi mesi dell’anno in concomitanza con l’introduzione delle nuove regole sulla tracciabilità. Parte dello spazio precedentemente coperto dal lavoro accessorio, potrebbe essere colmato dal lavoro intermittente o a chiamata, riservato principalmente a under 25 e over 55, generalmente per un massimo di 400 giornate lavorative effettive nell’arco di un triennio. Lo scorso anno le assunzioni con tale forma contrattuale sono state 26.700, un terzo delle quali concentrate nel quarto trimestre dell’anno, proprio in corrispondenza del calo dei voucher.

  • Fonte: Redazione ClicLavoro Veneto

Informazioni

Informazioni

Banner Regione Veneto

Banner Veneto verso 2030