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Pubblicato il 15.03.2017

Veneto: licenziamenti in crescita, incide il meccanismo delle dimissioni online

Nell’ultimo anno circa 65 mila licenziamenti (+7%), in calo le dimissioni (-9%) dopo l’introduzione dell’obbligo di comunicazione online

Nel 2016, in Veneto, si sono registrati 64.800 licenziamenti, il 7% in più rispetto al 2015 ma il dato più basso dall’inizio della crisi, eccetto appunto quello dello scorso anno. In calo le dimissioni, complessivamente 122.500 (-18%).

Secondo i dati di Veneto Lavoro la causa più comune di cessazione dei rapporti di lavoro rimane tuttavia la conclusione di rapporti a termine, che costituiscono il 71% delle circa 700.000 cessazioni registrate lo scorso anno e la cui dinamica riflette quella delle assunzioni a tempo determinato. Seguono dimissioni volontarie e risoluzioni consensuali (18%), e le cessazioni per iniziativa dell’impresa (licenziamenti per giusta causa, individuali, collettivi, per mancato superamento del periodo di prova, per motivo oggettivo e soggettivo e per cessazione di attività), che rappresentano il 9% del totale. In netto calo i pensionamenti (-39%), soprattutto in virtù dell’aumento dei requisiti richiesti per l’accesso alla pensione di anzianità e di vecchiaia.

Dal mese di marzo 2016, data di entrata in vigore dell'obbligo di comunicazione online per le dimissioni volontarie, la correlazione tra l’incremento dei licenziamenti (+8%) e la diminuzione delle dimissioni (-11%) si è fatta più evidente.

Il fenomeno si rivela particolarmente accentuato per i lavoratori stranieri, soprattutto cinesi, sia in riferimento all’insieme dei rapporti di lavoro dipendente che limitatamente ai contratti a tempo indeterminato. A fronte di un aumento complessivo dei licenziamenti del 7%, infatti, per i lavoratori stranieri si è registrata una crescita del 35%, mentre il numero di cinesi licenziati è più che triplicato, passando dai poco più di 1.000 del 2015 agli oltre 3.400 del 2016. Tendenza opposta per le dimissioni, che sono rimaste sostanzialmente stabili tra i lavoratori italiani (-0,2%) e sono diminuite di oltre il 30% tra gli stranieri.

Tale fenomeno appare quindi riconducibile agli effetti dell’obbligo di comunicare online le cessazioni per dimissione, introdotto a partire dal 7 marzo 2016. Una procedura che avrebbe spinto molti datori di lavoro stranieri a optare per una modalità burocratica ritenuta più agevole e rappresentata in questo caso dal licenziamento.

Per un approfondimento sulle più frequenti cause di cessazione dei rapporti di lavoro in Veneto è possibile consultare l’ultima Bussola di Veneto Lavoro o i dati sull’occupazione regionale liberamente disponibili sul sito www.venetolavoro.it.

  • Fonte: Redazione ClicLavoro Veneto

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