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Pubblicato il 11.12.2020

L'editoriale di ClicLavoro Veneto: il mercato del lavoro nell'Alto Vicentino

Il Direttore della Fondazione Palazzo Festari Paolo Gurisatti illustra i principali risultati del Rapporto 2020 su occupazione e sistema educativo nel territorio pedemontano


Quali sono le cause della forbice, sempre più ampia, tra domanda e offerta di lavoro giovanile? Quali politiche mettere in campo, in un territorio a elevata vocazione manifatturiera?

A queste domande prova a dare una risposta il Rapporto della Fondazione Palazzo Festari su Mercato del Lavoro e Sistema Educativo nell’Alto Vicentino.

Il primo elemento che emerge dall’analisi è la rottura del sistema educativo che, fino a pochi anni fa, era basato sulla formazione “duale”. Per molti anni imprese e famiglie dell’area pedemontana sono state accomunate da strategie di orientamento dei giovani molto coerenti. Le prime hanno investito sulle piccole dimensioni e su tecnologie di processo sempre più avanzate, mentre le seconde hanno incoraggiato i giovani a seguire percorsi di apprendimento basati sull’istruzione tecnica (CFP, Istituti Tecnici e Professionali) e l’esperienza diretta sul lavoro. Dal 2004 in poi questo sistema è praticamente scomparso e i millennials, anche in un territorio dinamico, a forte impronta manifatturiera, come l’Alto Vicentino, hanno iniziato a seguire percorsi di formazione sempre più lunghi, sempre meno “duali” e disallineati rispetto alla locale domanda di lavoro.

Il secondo elemento che emerge dai dati del Rapporto Festari 2020 è la rigidità del sistema scolastico che, invece di assumere nuove funzioni che suppliscano alla carenza di esperienze educative, attraverso il contatto diretto con la realtà produttiva del territorio, tende a investire su percorsi didattici sempre più separati e auto-referenziali (riconosciuti e premiati peraltro dai sistemi di valutazione PISA e INVALSI), orientando gli studenti verso profili professionali ed esperienze di vita sempre più distanti dalle concrete opportunità offerte dal territorio. Poche sono le occasioni di nuova formazione “duale”, ad esempio attraverso i percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori), mentre le esperienze di orientamento (PCTO, Job Orienta, ecc.) appaiono sempre meno coerenti e soddisfacenti, per i ragazzi e per le loro famiglie.

La Fondazione Palazzo Festari è chiamata dai soci (Comuni di Valdagno, Thiene e Schio) non solo a documentare questa “diaspora” del sistema, ma anche ad attivare strategie di soluzione, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che intervengono nel sistema educativo e nelle azioni di orientamento. Il Rapporto 2020 presenta una prima sintesi dell’attività svolta negli ultimi due anni, pubblicando dati e informazioni originali sulla dinamica del sistema territoriale pedemontano.

Il Rapporto esce in un momento particolare per il sistema scolastico, perché, nonostante la chiusura delle scuole superiori, insegnanti, famiglie e studenti sono impegnati in numerose attività di orientamento. È quindi un contributo utile alla discussione.

Il sistema territoriale dell’Alto Vicentino coincide con l’ambito di azione di due importanti Centri per l’Impiego (Valdagno e Thiene-Schio), all’interno dei quali è possibile elaborare un quadro dettagliato dei flussi di assunzioni-cessazioni, nei principali settori ATECO. Il Rapporto analizza dunque le statistiche prodotte da SILV – Veneto lavoro (e da Infocamere), e prelude a una più stretta collaborazione tra le diverse istituzioni che sono impegnate nell’analisi dello sviluppo economico locale.

L’INPS, ad esempio, fornirà a breve uno studio che ricostruisce con maggiore precisione lo stock di posti di lavoro disponibili e la suddivisione degli addetti per classi di età. Tale studio sarà utile per stimare i flussi in uscita dal mercato del lavoro locale nei prossimi anni.

Statistiche di fonte diversa non sono perfettamente sovrapponibili, ma consentono di stimare la variazione dei posti di lavoro disponibili nei 38 comuni dell’Alto Vicentino (tra il 2009 e il 2019, con proiezioni fino al 2025) e, potenzialmente, i fabbisogni formativi. Per contro, le statistiche sulla demografia scolastica consentono di verificare la dimensione e la qualità dei flussi in uscita dal sistema formativo. Dagli istituti professionali, ad esempio, nel 2025 uscirà un numero di diplomati inferiore del 30% rispetto ai livelli attuali.

Sulla base del Rapporto, i soci della Fondazione Festari ipotizzano la costituzione di un tavolo territoriale che perfezioni la gamma dei servizi offerti alle imprese e alle famiglie. Gli operatori locali delle agenzie di somministrazione e i dirigenti del sistema scolastico sono coinvolti.

Un primo follow-up del Rapporto potrebbe essere, a breve, una riflessione congiunta, degli esperti della Fondazione e dei responsabili degli uffici studi di Veneto Lavoro, Infocamere, INPS e Camera di Commercio di Vicenza, per arrivare non solo a una migliore qualificazione dei dati, ma anche a un’interpretazione degli stessi più approfondita e condivisa.

In conclusione, il Rapporto Festari è un primo passo in direzione di politiche attive del lavoro adeguate alle specifiche esigenze di un sistema territoriale come l’Alto Vicentino, rappresentativo di dinamiche che interessano anche altri territori dello spazio regionale del Veneto.


Per ottenere una copia digitale del Rapporto inviare una email al seguente indirizzo: fondazionefestari@gmail.com oppure segreteria@festari.it.


Leggi tutti gli editoriali di ClicLavoro Veneto nella pagina dedicata in Press Area.

 

  • Fonte: Paolo Gurisatti - Direttore Fondazione Palazzo Festari

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