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Pubblicato il 11.03.2020

Veneto: i dati del mercato del lavoro regionale nel 2019

Secondo la Bussola di Veneto Lavoro 25 mila posti di lavoro in più nell’anno, ma il ritmo di crescita rallenta

Nel 2019 l’occupazione in Veneto ha continuato a crescere, guadagnando nell’anno oltre 25 mila posti di lavoro dipendente, ma il rallentamento del ritmo di crescita e i possibili effetti dell’emergenza coronavirus sull’economia regionale rendono incerte le previsioni per il 2020.

È quanto emerge dalla Bussola sul mercato del lavoro veneto, a cura dell'Osservatorio di Veneto Lavoro, con dati aggiornati al 31 dicembre 2019.

Nonostante il rallentamento del ritmo di crescita rispetto agli anni precedenti, il 2019 si è confermato un anno positivo per il mercato del lavoro regionale: tra gennaio e dicembre si contano 25.200 posizioni di lavoro in più, concentrate nei servizi (+13.900) e nel settore industriale (+10.000). Bilancio particolarmente positivo soprattutto nel turismo, nei servizi alla persona, nell’ingrosso-logistica e, tra i comparti industriali, nel metalmeccanico, nelle costruzioni e in alcuni settori del Made in Italy, occhialeria su tutti. Le restrizioni introdotte dalla nuova normativa sul lavoro a termine incidono negativamente sulle agenzie di somministrazione lavoro, che perdono nell’anno 3.600 posizioni lavorative. In difficoltà anche il settore moda e i servizi finanziari.

A livello territoriale, saldo positivo in tutte le province venete, seppure quasi ovunque con risultati inferiori rispetto al 2018. Verona (+6.100), Treviso (+5.500) e Padova (+5.300) i territori con il risultato occupazionale migliore, +3.700 posti di lavoro a Venezia, cali vistosi a Vicenza (+4.000 nel 2019 contro il +8.900 del 2018) e Belluno (+100 contro +1.300). In controtendenza Rovigo, dove si registrano 300 posizioni lavorative guadagnate in più rispetto a un anno fa, anche se su valori assoluti abbastanza modesti (+600 quest’anno, +300 l’anno prima).

Prosegue la crescita dei contratti a tempo indeterminato: al 31 dicembre 2019 se ne contano 48 mila in più rispetto a un anno prima, meglio si era fatto solo nel 2015 quando era in vigore un generoso esonero contributivo per le assunzioni con questa tipologia contrattuale. Al contrario, si riduce il ricorso al lavoro a termine, sia per i contratti a tempo determinato (-23.100) che per il lavoro somministrato a termine (-28% delle assunzioni).

Per il 2020 previsioni quanto mai incerte. A gennaio si stimava una crescita del Pil regionale pari al +0,8% e dell’export al +2,3%, ma l’emergenza coronavirus potrebbe comportare una forte revisione al ribasso. Difficile, al momento, stabilire le eventuali ripercussioni sul mercato del lavoro regionale.

Per approfondimenti sulle principali dinamiche del mercato del lavoro veneto nel 2019 è possibile consultare la sintesi grafica della Bussola di Veneto Lavoro, disponibile online nella Press Area di ClicLavoro Veneto.

  • Fonte: Redazione ClicLavoro Veneto

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